Treviso (Venerdì, 13 Giugno 2025) — Questa notte, intorno alle ore 2.30 italiane, Israele ha attuato l’Operazione Rising Lion che intimava da tempo, ovvero una pioggia di missili contro l’Iran, seguito da un botta e risposta altrettanto feroce, ma limitatissmo — Israele: “Siamo solo all’inizio”, Iran: “Pronti a stare in guerra per anni”.
di Melania Pulizzi
Le motivazioni non sono cambiate, il Capo dello Stato di Israele Netanyahu vuole che il suo Paese resti libero dai terroristi di Hamas, l’organizzazione militare e politica palestinese ubicata nella Striscia di Gaza. Dopo le continue minacce che tutti ormai conosciamo, fatte di bombardamenti militari e verbali dell’uno verso l’altro, Israele non vuole rischiare di farsi trovare impreparato al possibile attacco che l’Iran era sempre più vicino a voler lanciare; per questo, durante la progettazione di almeno 15 bombe nucleari iraniane, Netanyahu ha scelto di colpire al cuore il loro programma, andando avanti per tutto il tempo che serve per neutralizzarli, anche se secondo i media internazionali i raid potrebbero durare settimane.
L’Operazione Rising Lion da parte di Israele è stata chiara, il suo mirino puntava ai vertici militari e politici dell’Iran, e infatti le esplosioni arrivate nella Capitale Teheran, hanno provocato la morte del Capo delle Guardie Rivoluzionarie Hossein Salami e del Generale Mohammad Bagheri, e con loro anche i due principali scienziati nucleari che stavano progettando le 15 bombe atomiche; esplosioni in successione anche a Hamadan e Tabriz, la più grande città iraniana situata a nord/ovest del Paese, dove è stato distrutto l’aeroporto; nell’offensiva è stato sfiorato anche un sito nucleare, ma Israele è riuscito nel suo intendo, quello di interrompere le vicine mire iraniane.
Purtroppo negli scopi distruttivi dei potenti ci finiscono immancabilmente i civili, quali bambini, anziani, donne e uomini senza colpa, se non quella di vivere in terre tormentate da sempre. Su questo attacco spunta però l’America, che si pensi sia stata colei che ha dato l’allarme a Israele, sulle imminenti bombe atomiche iraniane; a conferma di questo, il Presidente americano Donald Trump tuona parole dure verso l’Iran, affermando: “Faccia subito un accordo o di loro non rimarrà più nulla. Eccellente l’attacco israeliano, ce ne saranno altri. Non siamo coinvolti in questa operazione”.
Non sappiamo come risponderà l’Iran nelle prossime ore, ma intanto trapela che ha diramato un avviso di evacuazione alle persone residenti nella Striscia di Gaza, soprattutto dalle zone più vicine al confine con Israele. In Italia, così come nel resto del mondo, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha chiesto di alzare e rafforzare le misure di sicurezza nel nostro Paese, con anche la chiusura delle sinagoghe ebraiche, compresi oltre ai luoghi di preghiera, anche quelli di studio e di riunione della comunità ebraica, per timore di ritorsioni e attacchi terroristici; il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha avuto già questa mattina una conversazione telefonica con il Ministro degli Esteri della Repubblica islamica dell’Iran, Abbas Araghchi, invitando l’Iran ad evitare una escalation militare con Israele, ma a valutare come unica soluzione colloqui di negoziato e diplomazia; mentre la Farnesina ha lanciato l’unità di crisi, cancellando i voli verso Israele e organizzando gli aiuti umanitari.
Fonte: https://www.tgcom24.mediaset.it
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