Emilio Isgrò, La Costituzione cancellata
“Questa opera è il grido di dolore di un artista per l’Italia che si sfascia”
Emilio Isgrò
ITALIA (domenica 2 giugno 2024) – Il 2 giugno 2024, l’Italia celebra la Festa della Repubblica, ricordando la nascita di una nazione libera e democratica. In questa occasione, la Costituzione italiana emerge come simbolo e pilastro della nostra storia. Tra i suoi articoli, l’articolo 9, che promuove la cultura e tutela il patrimonio artistico, si rivela fondamentale per comprendere il legame tra la Repubblica e l’arte.
di Francesco Catania
L’Italia, ogni 2 giugno, commemora la nascita della Repubblica Italiana del 1946 e i valori democratici e costituzionali che la fondano. La Costituzione, adottata il 22 dicembre 1947 ed entrata in vigore l’1 gennaio 1948, rappresenta il cuore pulsante di questa nuova Repubblica. Con i suoi 139 articoli e 18 disposizioni transitorie e finali, sancisce i diritti e i doveri dei cittadini, definendo le strutture fondamentali dello Stato e erigendo un monumento alla democrazia, alla libertà e all’uguaglianza.
La Festa della Repubblica non è solo un tributo alla scelta storica del referendum del 1946, ma anche un momento di riflessione sull’importanza di mantenere vivo l’impegno verso i principi costituzionali. Questa giornata invita ogni cittadino a riconoscere e proteggere i diritti garantiti dalla Costituzione, ricordando che la democrazia è un patrimonio collettivo da preservare e alimentare costantemente. La Repubblica e la sua Costituzione, indissolubilmente legate, simbolizzano il cammino verso un futuro di giustizia e solidarietà, con ogni generazione chiamata a costruire e rinnovare la società italiana, tenendo vivi i valori fondamentali su cui essa è fondata.
Uno degli aspetti fondamentali e motivo di orgoglio della Repubblica Italiana è l’impegno alla promozione e tutela della cultura, sancito dall’articolo 9 della Costituzione: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Questo articolo riflette ciò che dovrebbe essere scolpito nella coscienza di ogni italiano.
La scelta del 2 giugno come data per celebrare la Festa della Repubblica ricorda il referendum istituzionale del 1946, il primo in cui le donne poterono votare, scegliendo tra monarchia e repubblica. La Corte di Cassazione proclamò ufficialmente la nascita della Repubblica Italiana il 18 giugno 1946, nonostante le contestazioni dei monarchici.
Ogni anno, il cerimoniale della festa prevede la deposizione di una corona di fiori all’Altare della Patria a Roma, in omaggio al Milite Ignoto, simbolo dei morti per l’unità del paese. Dal 1950, una parata militare lungo via dei Fori Imperiali fa parte delle celebrazioni, sebbene sia stata sospesa e ripresa più volte, soprattutto in occasioni di crisi o disastri nazionali.
Riflessioni sull’articolo 9 della nostra Costituzione
Nel cuore della nostra Costituzione, tra i principi fondamentali che modellano l’Italia come nazione libera e democratica, risplende l’articolo 9: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.” Questo articolo non solo riflette l’importanza della cultura, ma incarna l’essenza dell’identità e della memoria collettiva del nostro Paese.
Dopo la devastazione del secondo conflitto mondiale e la caduta del Fascismo, l’Italia si trovava in un periodo di ricostruzione e rinascita. La Costituzione del 1948 divenne il documento che sancì questo nuovo inizio, un faro di libertà e democrazia. In un’Italia ancora segnata dall’analfabetismo e dalla povertà, promuovere la cultura e la ricerca significava emancipare il popolo, offrire strumenti per una crescita economica e intellettuale, e costruire una società capace di guardare al futuro con speranza.
Pasolini, con la sua visione critica della società dei consumi, ci ricorda che la cultura è una difesa contro l’omologazione e l’ignoranza. La cultura crea identità, non solo nazionale ma personale. È il filo che collega il nostro passato al presente e al futuro, un legame indissolubile che ci definisce come individui e come comunità. La tutela del patrimonio artistico, culturale e ambientale sancita dall’articolo 9 rappresenta un unicum nel panorama mondiale, sottolineando l’importanza di preservare ciò che rende l’Italia unica.
L’Italia è stata pioniera nel riconoscere legalmente il valore del patrimonio culturale e ambientale. Questa visione non si limita alla cultura classica, ma abbraccia anche la scienza e la tecnologia. Il contesto storico in cui è nato l’articolo 9 evidenzia una nazione che, dopo anni di oppressione e guerra, cercava una rinascita attraverso l’educazione e l’innovazione. La creazione del CNR durante il Fascismo non fu sufficiente a sostenere una vera crescita scientifica; solo con la fine del regime e l’avvento della Repubblica si vide un aumento significativo del numero di laureati e una rinnovata attenzione alla ricerca.
Dal 1946, l’Italia ha visto un fiorire di scoperte scientifiche e tecnologiche di importanza mondiale: dalle telecomunicazioni all’informatica, dai vaccini alle terapie antitumorali. L’articolo 9 celebra non solo queste conquiste ma il potenziale umano dietro ogni innovazione. La tutela del patrimonio artistico e paesaggistico è altrettanto cruciale; l’Italia è riconosciuta globalmente per la sua ricca eredità culturale e naturale.
In un’opera d’arte, come nella poesia, ciò che conta non è solo la tecnica o l’estetica, ma la capacità di evocare emozioni, di toccare corde profonde nell’animo umano. Ogni individuo percepisce e attribuisce valore in modo unico, trasformando l’esperienza artistica in qualcosa di personale e irripetibile. L’articolo 9 non è solo un dettato normativo, ma un invito a riconoscere e valorizzare la bellezza e la profondità del nostro patrimonio comune, preservando ciò che ci rende umani e italiani.
L’articolo 9 della Costituzione Italiana è un tributo alla nostra identità e alla nostra storia, un impegno a promuovere la cultura e la scienza come pilastri di una società libera e prospera. In questo modo, la Repubblica non solo tutela il passato, ma costruisce un futuro basato sulla conoscenza, l’innovazione e la bellezza.
Last modified: Giugno 2, 2024