Treviso (Martedì, 20 Maggio 2025) — L’onda di violenza tra giovanissimi non si ferma, cambiano gli adolescenti, cambiano i luoghi, ma i motivi sono sempre gli stessi, futili, che attestano un fenomeno difficile da sradicare, o che comunque dovrebbe partire alla base, ovvero chi sono questi ragazzi, come vivono?
di Melania Pulizzi
Questa volta al centro dell’attenzione c’è il Comune di Montebelluna in Provincia di Treviso, dove qualche giorno fa una ragazzina è stata bullizzata da una coetanea in pieno giorno, sotto gli occhi di testimoni scioccati nel vedere una scena così raccapricciante, che purtroppo si accoda ad altri episodi ormai quotidiani. Punire è necessario, ma evitare che si creino queste situazioni è imprescindibile. La maggioranza dei giovani di oggi non sono come i giovani di ieri: gli adolescenti attuali sono svogliati, non hanno intenti positivi, mete per sentirsi gratificati nello studio, nel lavoro, nello sport, non hanno punti di riferimento, hanno delle crisi silenti che nessuno nota, neanche i genitori o gli insegnanti che li hanno sotto agli occhi tutti i giorni, più ore al giorno; toccare diversi temi critici, essenziali, della vita, oppure farli partecipare a discussioni su cosa pensano, su come vorrebbero agire, cosa li preoccupa, li tormenta, potrebbe essere un modo per cominciare a capire ciò che provano prima che la situazione diventi irrecuperabile, concludendosi in scene di violenze verso se stessi e verso gli altri.
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