Treviso (Domenica, 8 Giugno 2025) — Nel mese scorso, in un Istituto Scolastico Primario e Paritario in Provincia di Treviso, un alunno riceve una nota dalla maestra, per i suoi ripetuti errori grammaticali e ortografici. Un episodio che è capitato almeno una volta a tutti noi, se non fosse per la dicitura finale “se continui così per me puoi stare pure a casa”.
di Melania Pulizzi
Una frase che ha provocato le solite prese di posizione, tra chi difende il bambino di quinta elemetare, accusando l’insegnante di un atteggiamento arcaico che può solo provocare ulteriore difficoltà nell’alunno, e chi invece sostiene la maestra, dicendo che bisogna smettere di giustificare sempre gli alunni, in quanto così non impareranno mai.
Ma la maestra, non si è distinta solo per le parole espresse nella nota sul quaderno del bambino, che riportiamo: “Sono stufa di correggere innumerevoli verifiche scritte con i piedi, piene zeppe di errori ortografici gravi. Se la tua idea è di continuare così, per me puoi stare a casa!”, ma anche per avergli fatto saltare la ricreazione, farlo stare in piedi in un angolo, “minacciandolo” anche di non farlo partecipare alla recita di fine anno, se gli errori fossero continuati; dei modi che hanno fatto risentire i genitori del bambino tanto da chiede subito un colloquio con il dirigente scolastico, aggiungendo che “i metodi della docente sono fonte di ansia e inquietudine per nostro figlio”, e avvertendo che potrebbero scegliere di portare il figlio in un altro Istituto per le classi medie.
Il dirigente scolastico che li ha accolti non ha potuto fare altro che comprendere il disagio della famiglia, dimostrandosi dispiaciuto per l’accaduto; ma nonostante la validità ventennale dell’insegnante in termini di preparazione e del rapporto che ha ormai da 5 anni con la classe in questione, non ha potuto non negare “la caduta di stile della collega, per essersi lasciata andare ad esternazioni e modalità improprie, delle quali comunque si è detta dispiaciuta”.
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