Treviso (Mercoledì, 16 Aprile 2025) — Ormai per conquistare like si farebbe di tutto, da autofotografarsi in posti a dir poco pericolosi come sulla cima di qualche scogliera mozzafiato o dall’alto di un grattacelo vertiginoso; oppure, in luoghi di culto come nel caso avvenuto al Duomo di Vittorio Veneto (TV) a Marzo 2021.
di Melania Pulizzi
Un ragazzo di 30 anni è finito, giustamente, a processo per aver girato un video all’interno della Chiesa durante la funzione religiosa, disturbando i fedeli e la celebrazione con bestemmie e frasi blasfeme, con il solo scopo di accaparrarsi qualche squallido like e conquistare l’attenzione e l’iscrizione di seguaci, i cosiddetti followers, sul suo profilo social, diventato una sorta di diario moderno dove raccontarsi e pubblicizzarsi in tutti i modi; e in un discreto numero di casi, anche rischiando di sporcarsi la fedina penale, infatti il ragazzo è stato denunciato per i reati di offese ad una confessione religiosa, vilipendio e turbamento delle funzioni connesse al culto: nel momento dell’accaduto, tra lo sconcerto di tutti i partecipanti alla messa, il sacrestano gli si è avvicinato chiedendogli di smettere ed invitarlo ad uscire ma, non ottenendo il risultato sperato ha fatto scattare la denuncia e poi il successivo iter giudiziario, che lo ha portato ad un programma di “messa alla prova” presso la Caritas Diocesana, per scontare i reati fino ad oggi, giorno del processo dove il procedimento penale è stato dichiarato estinto.
