Treviso (Martedì, 13 Maggio 2025) — Nella città di Treviso, così come in altri Capoluoghi Veneti, sono state create delle Biblioteche “speciali”, in quanto collocate all’interno di edifici dalla struttura moderna di nuova costruzione, oppure presso dimore storiche o palazzi d’epoca riscoperti, come quelle che andremo a descrivere oggi.
di Melania Pulizzi
La possibilità di effettuare un percorso culturale davvero particolare, deriva da una proposta della Regione Veneto, che ha voluto dare a tutti la possibilità di immergersi in Biblioteca, non solo per fruire del servizio libri, ma anche per vivere, ammirare ed apprezzare l’architettura da cui si viene circondati; le Biblioteche che sono state inserite all’interno di palazzi storici trevigiani, costruiti in passato per pochi eletti, come signori e personaggi illustri, oggi sono rese disponibili al pubblico grazie alla creazione di sale lettura circondate da libri e da una suggestiva atmosfera dell’epoca; tra i “palazzi riscoperti” del territorio trevigiano troviamo Palazzo Caotorta, situato proprio in centro città tra Via Roggia e Via Cornarotta, che dal 2002 è la Sede del Centro documentazione della Fondazione Benetton Studi Ricerche; un luogo abitato in origine dai canonici, fino al XVI secolo quando viene acquistato, insieme a costruzioni limitrofe, dalla Famiglia Scotto che ne fa un unico edificio mantenendo parte delle antiche murature e riempiendo alcuni spazi aperti, presumibilmente cortili interni, delimitati dalla Roggia; alla fine del ‘700 diventa proprietà del veneziano Girolamo Caotorta, che ne apporta una radicale ristrutturazione, come aveva fatto per le due Ville di Spercenigo e di Ponzano, mentre a metà dell’800, a seguito di lavori di modifica sostanziale, viene diviso in appartamenti lasciando alla Famiglia Caotorta l’uso del solo piano nobile; alla fine del ‘900 il Palazzo viene poi acquistato dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche, insieme al vicino Palazzo Bomben, per diventarne a tutt’oggi la Sede, ospitando una biblioteca, una cartoteca e un archivio specializzato nell’ambito degli studi sul paesaggio e la cura dei luoghi, della storia, della civiltà e dei beni culturali veneti. L’altro “palazzo riscoperto” è l’ex Monte di Pietà situato nel Comune di Castelfranco Veneto (TV); istituito nel 1493, all’interno di un massiccio e severo edificio che si trovava dentro le mura cittadine, aveva il compito di combattere il prestito usuraio locale; alla fine del XVIII secolo tale struttura era quasi in rovina tanto che venne demolita; il nuovo Monte di Pietà venne quindi progettato dall’Ingegnere Luigi Benini, sempre in centro storico, inglobando però anche Casa Colonna, Palazzo del XVI secolo, con termine dei lavori nel 1826; nel 1869, su disegno dell’Ingegnere Michele Fapanni, vennero aggiunti al Palazzo la casa del custode e due ali laterali con funzione di magazzini dei pegni, chiudendo quindi la corte interna; l’edificio venne acquistato dal Comune di Castelfranco Veneto nel 1941, rimanendo Sede del Monte di Pietà ancora per un anno; successivamente subì ancora diversi restauri per poi essere adibito a Sede della Biblioteca Comunale nel 1965.