Esteri (Domenica, 22 Giugno 2025) — Fino a qualche giorno fa l’Iran era pronto a valutare una, seppur flebile, diplomazia con l’Unione Europea, a patto che Israele fermasse i suoi attacchi; ma il Presidente americano Donald Trump, aveva annunciato ai giornalisti che fermare il Netanyahu era molto difficile se non impossibile, forse perchè anche gli Usa erano molto vicini ad intervenire.
di Melania Pulizzi
Il Presidente della Turchia Erdogan, aveva organizzato un incontro ad Istanbul tra Usa e Iran, ma è saltato da parte della guida suprema dell’Iran Ali Khamenei, per timore di un assassinio. La sua disdetta al vertice, ha provocato in Trump una sola reazione, inviando intanto nella base americana nell’Isola di Guam, due bombardieri B-2 per trasportare la “superbomba Usa”, indirizzata a distruggere l’impianto nucleare sotterraneo di Fordow in Iran.
Intanto il gruppo armato Houthi dello Yemen, ha dichiarato che torneranno a colpire le navi americane nel Mar Rosso, dove la fazione è molto attiva, se gli Stati Uniti si uniranno agli attacchi di Israele contro l’Iran. Intanto durante questo tira e molla di incontri e parole, i civili israeliani e iraniani stanno morendo come mosche e i nuovi raid da parte delle forze armate di Tel Aviv contro l’Iran e la risposta di quest’ultimo con il lancio di 30 missili su Israele, hanno provocato questa mattina l’attacco dell’America all’Iran.
Questo il discorso del Presidente Trump alla nazione americana: “Abbiamo colpito i tre siti nucleari principali, l’attacco è stato un completo successo. Ora Teheran accetti la pace o il prossimo attacco sarà molto più grande”. 40mila i soldati Usa mandati in Medioriente, allarmante e prevedibile la risposta iraniana alla Tv di Stato: “Ogni cittadino americano nella regione ora è un obiettivo. Ridurremo in cenere le basi americane”, quindi nel mirino entrano anche i 40mila soldati americani stanziati nelle basi americane in Medioriente e lo Stretto di Hormuz, dal quale transita un terzo del petrolio mondiale. Ma Trump incalza ancora: “Teheran accetti la pace o il prossimo attacco sarà peggiore”, seguito da un contrattacco da parte di Israele all’Iran occidentale.
Intanto il nostro Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sta seguendo minuto per minuto la situazione, riunendosi con i vertici del Governo italiano per la sicurezza del Paese; il Ministro della Difesa Guido Crosetto annuncia che l’attacco Usa era da aspettarselo, e ora che è capitato cambia tutto, aprendo una crisi molto più grande e una risposta iraniana ancora più forte, che non riguarderà soltanto Israele; mentre il Ministro degli esteri Antonio Tajani si sta occupando di mettere in sicurezza e prevedere un uscita dalla zona di guerra, dei connazionali, compresi i militari italiani.
Fonte: https://www.tgcom24.mediaset.it