Treviso (Giovedì, 5 Giugno 2025) — Riscoperto come un mezzo rapido, efficiente e sostenibile, il Sindaco di Treviso Mario Conte, ha chiesto al Governo di farlo ripartire, almeno con due linee dedicate.
di Melania Pulizzi
Naturalmente senza rotaie, ma con il nuovo sistema su cui si basano gli autobus articolati, lunghi e a zero emissioni, alimentati elettricamente tramite pantografo ai capolinea e, in parte, con energia accumulata nelle batterie durante le soste programmate. Dopo cinquant’anni la nostalgia del tram ha prodotto il progetto e-Brt (bus a transito rapido), che prevede un sistema di trasporto rapido su gomma, elettrico, tecnologicamente avanzato, che circola in una città profondamente trasformata, affollata di auto, moto, e biciclette, su corsi preferenziali, con priorità semaforica e fermate distanziate in modo strategico; l’idea nasce dalla collaborazione tra i Comuni di Treviso e Villorba, spinta dall’espansione dell’Aeroporto Canova, oltre che dalla prossima apertura della nuova stazione ferroviaria e dalla crescente domanda di trasporto pubblico. La frequenza prevista sarà di una corsa ogni 5 minuti, con la possibilità di scendere a 3 minuti nelle ore di punta; ogni linea potrà trasportare 1.400 passeggeri all’ora per direzione, salendo a 1.700 con lo stesso numero di mezzi, e fino a 2.800 in una fase successiva, aumentando le corse. Gli autobus verranno alimentati tramite pantografi che consentiranno la ricarica elettrica alle stazioni di capolinea e in alcuni punti intermedi del percorso. Si tratta di ricariche rapide ad alta potenza, in grado di garantire l’autonomia dell’intera giornata lavorativa, evitando lunghi tempi di fermo e la necessità di infrastrutture invasive lungo le linee. Il sistema sarà integrato con gli altri mezzi di trasporto dell’area attraverso hub intermodali, favorendo il passaggio tra autobus, treno, bicicletta e automobile. L’area servita supera i 100.000 abitanti, e risponde ai requisiti ministeriali per ottenere i finanziamenti previsti. L’investimento complessivo sarà di 147 milioni di euro: circa 80 milioni per le opere infrastrutturali e 30 per l’acquisto dei veicoli. Il Comune di Treviso, capofila del progetto, ha firmato una convenzione con Villorba e procederà, ora, con la progettazione definitiva, tenendo conto del contesto urbano e paesaggistico, in costante dialogo con la Soprintendenza. Restano, tuttavia, delle questioni tecniche aperte, a cui il progetto definitivo dovrà dare risposta. Prima fra tutte, l’impatto del sistema e-Brt sul Put (la gigantesca rotonda attorno le mura di Treviso) già oggi congestionato: come reagirà la viabilità urbana all’introduzione di corsie dedicate per autobus lunghi e frequenti? Un altro nodo delicato è quello dei parcheggi scambiatori previsti negli hub, che dovranno essere potenziati e resi funzionali per convincere i cittadini a lasciare lì l’auto e salire sul “tram-bus”. Sulla carta, oltre il 70% delle strade interessate sarà dotato di corsie riservate o, comunque, a priorità per gli e-bus. Nel resto del tracciato, però, si prevedono tratti promiscui dove potrebbero verificarsi rallentamenti significativi. La grande scommessa sarà sulla puntualità e sull’efficienza.