«I numeri ci indicano che è stato compiuto un lavoro significativo per ridurre le liste d’attesa, superando la situazione ereditata dalla pandemia. Lo dimostra il fatto che per le prestazioni con priorità D, da erogare entro 30 giorni, l’anno scorso a maggio c’erano quasi 83mila persone in attesa, mentre a maggio di quest’anno erano circa 13mila».
di Daniele Hemmanuel Pitzalis
Con queste parole, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha presentato gli ultimi dati relativi alle attese per le prestazioni specialistiche della sanità veneta. Domani, mercoledì 3 luglio, il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, farà il punto sulla stessa questione, presentando i dati riguardanti le liste d’attesa in provincia di Treviso. In Veneto, da maggio 2023 a maggio dell’anno successivo, le prestazioni con priorità B (da garantire entro 10 giorni dalla prescrizione) sono passate da 502 a zero; quelle con priorità D (30 giorni) sono diminuite da 82.811 a 13.913, pari a una riduzione dell’83%; e quelle con priorità P (60/90 giorni) sono scese da 74.489 a 28.317, pari a una riduzione del 62%.
Mancano 3.500 medici «È stata compiuta un’azione straordinaria – ha detto Zaia -. Abbiamo assunto, dal 2019, 4.900 nuove figure professionali nelle aziende sanitarie, ma purtroppo mancano ancora i medici. In Veneto ne mancano 3.500 su una carenza nazionale di 50mila. Per sfatare il mito che non facciamo assunzioni, posso dire che si tiene un concorso ogni tre giorni, ma con pochissime adesioni da parte dei dirigenti medici. La cabina di regia che abbiamo organizzato sta affrontando questa situazione acquistando pacchetti di prestazioni, incentivando i nostri medici e operatori a lavorare internamente con forme di rapporto libero professionale oltre a quello previsto dal contratto con la Regione e studiando altre forme di servizio.
Inoltre, con un progetto innovativo, in Veneto utilizzeremo l’intelligenza artificiale per gestire i flussi di prenotazioni». «Il lavoro non è ancora terminato, ma i numeri indicano che stiamo procedendo bene. Speriamo di ridurre significativamente le attese accumulate entro la fine dell’anno – aggiunge l’assessore alla sanità Manuela Lanzarin -. Il lavoro è continuo, monitorato dalla cabina di regia e sfruttando tutti gli strumenti a disposizione».
L’intelligenza artificiale Nel contrastare le liste d’attesa, la Regione ha adottato anche l’intelligenza artificiale, come spiega il dottor Massimo Annicchiarico, direttore generale dell’area sanità e sociale: «Di fronte alla necessità di programmare una serie di indagini da parte del medico specialista prima della valutazione di controllo, l’AI può aiutare il personale di front office a individuare le date per una corretta progressione dei vari appuntamenti necessari. In questo modo, non solo si garantisce la correttezza della sequenza delle indagini, ma si evita al cittadino di dover tornare per le varie prescrizioni».
Last modified: Luglio 3, 2024