Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha commemorato oggi il secondo anniversario della tragedia della Marmolada. Il 3 luglio 2022, il crollo della parte superiore del ghiacciaio aveva provocato il distacco di una vasta massa di ghiaccio e rocce, travolgendo e uccidendo 11 persone.
di Daniele Hemmanuel Pitzalis
«La nostra regione – spiega Zaia – è quella che ha pagato il prezzo più alto in quella giornata, con otto veneti deceduti: Filippo Bari, Tommaso Carollo, Paolo Dani, Nicolò Zavatta, Davide Miotti, Erika Campagnaro, Gianmarco Gallina e Manuela Piran. Nel loro ricordo, abbiamo il dovere di rafforzare la consapevolezza che la passione per la montagna deve sempre essere accompagnata da un rispetto per un ambiente imprevedibile, dove anche la giornata più serena può riservare grandi pericoli. Questa sciagura ci ricorda che, se da un lato le nostre terre alte devono essere vissute e non trattate come plastici intoccabili, dall’altro rimangono un ambiente fragile che richiede sempre attenzione. Quel 3 luglio di due anni fa, personale di varie organizzazioni provenienti dal Veneto e dalla Provincia autonoma di Trento si è impegnato fianco a fianco oltre ogni limite, dimostrando che non c’è confine amministrativo che divida la coesione dello spirito di solidarietà – conclude Zaia -. Anche in questo ricordo siamo vicini, come Regione Veneto, a tutti coloro che prestano soccorso nelle zone di montagna. Uomini e donne straordinari, che con immenso coraggio conducono operazioni straordinarie, salvando tante vite ogni anno. In quest’anniversario, un pensiero di gratitudine è doveroso rivolgerlo anche a tutti loro».
L’anniversario è stato ricordato anche dall’assessore regionale all’Ambiente e Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin: «Rinnovo il mio pensiero per le undici vittime che hanno trovato la morte per una tragica fatalità tra quei monti che tanto amavano. Ma desidero anche dire ancora una volta grazie ai soccorritori i quali, con grande tempestività, sono accorsi per prestare aiuto. Stiamo parlando di trecento persone intervenute fin dai primi momenti. Si è messo in moto fin da subito il sistema della Protezione civile, una grande ed efficiente macchina dei soccorsi che ha coinvolto una Regione, il Veneto, e le due Province Autonome, e che ha funzionato permettendo di salvare vite umane, anche in casi che sembravano disperati. Quel giorno il Veneto è intervenuto con due elicotteri del Suem (il terzo preallertato) e uno della Protezione civile».
Last modified: Luglio 3, 2024