Treviso (martedì, 10 Giugno 2025) — Un agente immobiliare di 36 anni del Comune di Zero Branco in Provincia di Treviso, è stato accusato di aver reso la sua agenzia immobiliare un punto di spaccio di sostanze dopanti.
di Melania Pulizzi
Il giovane professionista, aveva allestito una rete di vendita riguardante farmaci, vietati dalle palestre e provenienti da Paesi Extra Unione Europea, che provocano negli sportivi l’aumento della massa muscolare e delle prestazioni, e per questo è finito a processo con l’accusa di ricettazione di prodotti contraffatti.
Questo smercio, era già venuto alla luce nel 2022 quando l’agente immobiliare aveva cominciato a trasformare il suo luogo di lavoro in un punto di spaccio di sostanze dopanti e, i movimenti sospetti che trapelavano dall’agenzia, hanno fatto si che i Carabinieri del Nas lo intercettassero, così da far scattare un blitz e perquisire all’improvviso sia il suo ufficio, dove all’interno era stato trovato un farmaco dopante, e successivamente i locali della sua abitazione, dove sono state trovate altre sostanze contenenti un principio attivo utilizzato per il trattamento di persone con un marcato deficit nella produzione dell’ormone della crescita; si tratta di farmaci vietati, prodotti negli Emirati Arabi e che hanno avuto accesso al mercato europeo attraverso l’Europa dell’Est; infatti il 36enne si serviva da un cittadino bulgaro, poi arrestato, che gli spediva i prodotti dopanti per mezzo posta.
In base a tutte queste accuse, gli Avvocati del giovane agente immobiliare, Lisa Caldato e Davide Favotto, hanno chiesto di poter convertire la condanna con una messa alla prova dell’imputato, accolta dal Giudice Alberto Fraccalvieri che ha aggiornato l’udienza per permettere al 36enne di trovare un’associazione disponibile ad accoglierlo per fare del volontariato.
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