Treviso (Giovedì, 8 Maggio 2025) — Ieri, Mercoledì 7 Maggio, le forze armate indiane hanno lanciato l’Operazione “Sindoor”, ovvero un attacco missilistico che ha colpito 9 siti considerati terroristici in Pakistan, fatto in risposta all’attacco terroristico provocato da quest’ultimo, avvenuto il 22 Aprile di questo anno nelle due regioni indiane di Jammu e Kashmir, provocando la morte di 28 civili; da qui è partito un botta e risposta ad armi pari, fino alla minaccia da parte del Pakistan, di un’azione nucleare senza ritorno.
di Melania Pulizzi
Il Ministero della Difesa indiano ha dichiarato: “Le nostre azioni sono state mirate, misurate e di natura non provocatoria; non sono state prese di mira strutture militari pakistane; l’India ha dimostrato una notevole moderazione nella scelta degli obiettivi e nel metodo di esecuzione; stiamo rispettando l’impegno che i responsabili di questo attacco saranno chiamati a rispondere”; a queste parole ne seguono parallelamente altre da parte dell’esercito indiano, attraverso un post sul social media X con scritto: “Giustizia è fatta”, non fornendo ulteriori dettagli; di risposta, il Tenente Generale del comando pakistano, ha reso noto che cinque località del Paese sono state prese di mira dagli attacchi aerei indiani, tra cui una moschea e una centrale idroelettrica, che hanno comportato inevitabilmente l’uccisione di civili, promettendo ed avviando per questo, rappresaglie sia via terra che via aria all’India; di risposta l’esercito indiano ha accusato il Pakistan di violare nuovamente l’accordo di cessate il fuoco, e così un continuo botta e risposta che conferma l’ennesimo momento di forte tensione tra i due Paesi vicini, dotati tra l’altro entrambi di armi nucleari; anche questa volta, il rischio quindi di un escalation è pressoché chiaro, soprattutto dopo le parole del Premier pakistano Sharif: “Atto di guerra, risponderemo!”, e così è stato! Le forze del Pakistan hanno dato risposta abbattendo almeno 2 aerei indiani, riferendo l’atto alla CNN. Per quanto riguarda il nostro Paese, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è stato avvertito ieri per telefono, mentre si trovava a Islamabad per una visita istituzionale in Pakistan in merito a temi caldi, quali la sicurezza, la lotta alla criminalità internazionale, ai trafficanti di esseri umani, al terrorismo, al narcotraffico; in merito allo scontro attuale il Ministro Piantedosi ha commentato che l’India e il Pakistan sono due Paesi purtroppo tendenti e noti per queste situazioni di conflitto, e spera di poter riprendere il dialogo sugli argomenti citati non appena i suoi colleghi pakistani potranno rendersi disponibili, dato che si sono dovuti assentare a causa dell’inizio dello scontro di ieri. Naturalmente su questo attacco non sono mancati i commenti da parte del portavoce del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che ha dichiarato di essere molto preoccupato per le operazioni militari indiane lungo la Linea di Controllo e il confine internazionale, aggiungendo che il mondo non può permettersi uno scontro militare tra India e Pakistan, invitando entrambi i Paesi a dare prova di moderazione militare; anche il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump definisce l’attacco dell’India al Pakistan “una vergogna”, assicurando di monitorarne assiduamente gli sviluppi e incaricando il Segretario di Stato americano Marco Rubio, di incoraggiare i suoi colleghi di India e Pakistan, a impegnarsi a disinnescare la situazione per prevenire il peggio; invito al quale si accodano anche l’Iran, l’Unione Europea, la Turchia, Mosca e la Gran Bretagna. Intanto a rimpallarsi sui notiziari c’è sia il numero delle vittime civili di entrambi i Paesi che salgono di ora in ora, sia i tentativi di contatti telefonici con i Ministri degli Affari Esteri e della Difesia indiani e pakistani, per tentare un cessate il fuoco; alla luce dei fatti, anche Francia e Germania si dicono molto preoccupate nonostante la precedente vicinanza che avevano espresso in merito all’attacco terroristico pakistano del 22 Aprile scorso. Intanto questa mattina c’è stato il primo contatto telefonico tra i Consiglieri per la Sicurezza Nazionale dell’India e del Pakistan, sulle tensioni tra le due nazioni confinanti, ma le intenzioni del Ministro della Difesa pakistano sono chiare: per il momento l’esercito si sta limitando a rispondere con missili e droni per gli attacchi subiti sul proprio territorio, ma se l’India spingesse ancora di più, la guerra nucleare sarà alle porte. Poche ore fa, é stato il nostro Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, a tenere due colloqui telefonici con entrambi i Ministri degli Esteri di India e Pakistan, ai quali ha espresso profonda preoccupazione per la grave escalation della tensione tra i due Paesi, a partire dall’attentato del 22 Aprile scorso; invitandoli a ridurre il conflitto, il Ministro Tajani, ha ricevuto da entrambi la disponibilità al dialogo e al raggiungimento della pace, chiarendo che l’Italia continuerà a lavorare per stabilizzare la situazione e salvaguardare le proprie rotte commerciali.
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